Serietà

Rubrica de Il Sole 24ore “Abitare le parole”

È sempre più difficile incrociare persone serie. A causa dell’infittirsi delle dense cortine di fumo delle parole al vento, delle frasi a effetto, degli slogan e delle promesse mai mantenute.
D’altra parte e paradossalmente, sono tanti gli ambiti nei quali si ricorre alla parola serietà. Tante sono anche le patenti di serietà che ci si autoassegna con eccessiva e ingiustificata generosità.
Aveva proprio ragione P. Pasolini quando con piglio, tra il retorico e il sarcastico, si chiedeva: «Come ci si può vantare della propria serietà? Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo!».
Con altri termini e con stile caustico e paradossale, Gilbert K. Chesterton aveva consegnato il suo pensiero su questo tema al saggio La serietà non è una virtù, divenuto poi il titolo di una sua raccolta. Per lo scrittore inglese essere seri significa essere attendibili, autorevoli, capaci di comprendere davvero cosa sia importante nella vita.
L’attenzione al campo semantico disegnato dall’etimologia di questo termine, aiuta ad abbandonare l’estrema vaghezza che spesso circonda il concetto di serietà. Gli equivalenti greco e latino del concetto di serietà sono σπουδαιότης (spoudaiótes) e gravitas. Entrambi i termini fanno riferimento al carattere di una persona, più che al suo aspetto esterno. Sicché seria è ritenuta la persona capace di far sintesi di maturità, decoro, dignità, affidabilità e fedeltà. Proprio come voleva Chesterton.
La serietà, in quanto modo di pensare, amare, scegliere e vivere, ha una conformazione complessa. Essa infatti nasce e si sviluppa in un contesto di relazioni e di prove, che mettono in moto domande e dubbi rispetto a chi merita fiducia e rispetto a ciò che merita attenzione. Prima di mettere in gioco sé stessi, è normale volersi accertare della affidabilità dell’interlocutore e della sensatezza degli impegni che si è chiamati ad affrontare.
Primo segno di serietà è l’assenza di eccessi di disinvoltura nell’uso delle parole e nella scelta dei gesti che entrano nelle relazioni. È la capacità di coltivare il senso della proporzione e del giusto peso. Quando mancano proporzione e giusto peso, è facile scadere nella caricatura e provocare irritazione.
Ci si considera decisivi e indispensabili. Convinti che le nostre idee siano le più pertinenti; esibendo una solennità nel portamento e nel tono che è in realtà solo fatua vanità. La persona seria infatti non ha bisogno di ostentare. Ha l’atteggiamento fiero e appagato che gli viene dal sentirsi a proprio agio con le piccole cose e con i grandi ideali.

Serietà

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