di Simona Tedesco, Rivista Dove
Parole semplici. “(…) Nel contesto della filosofia e dell’etica epicurea, Lucrezio vede nella levitas la strada che permette all’uomo di liberarsi dalla paure e dalle preoccupazioni. Troppo poco per Italo Calvino.
Lo scrittore italiano, nella prima delle sue Lezioni Americane e assieme a Paul Valéry, ha contribuito a ridare dignità alla parola «leggerezza», liberandola definitivamente dal riduttivismo semantico nel quale è stata con troppa facilità ricacciata. «Si deve essere leggeri come l’uccello che vola e non come la piuma», è l’invito del poeta francese. E, «prendere la vita con leggerezza – gli fa eco Calvino, che aggiunge – leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore». (…) Leggerezza auspicabile è quella che fa tornare semplici e concreti, come tanti uomini e donne che non nascondono la fatica, neanche quella dei propri sentimenti. Quando raggiungeremo la libertà di vivere e camminare senza interessi nascosti, nemmeno quelli camuffati da aspirazioni religiose; quando vivremo per la strada, nelle case, sotto il cielo pieno di fiducia; quando useremo parole semplici che vengono dal cuore e il cuore raggiungono, allora, solo allora, potremo sentirci leggeri”. Ho letto un paio di volte la pagina 212 di Nel cuore della vita (ed. Solferino, 2021), l’ultimo libro di monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e docente di antropologia filosofica, perché tra le varie idee per prendersi cura del mondo, così recita il sottotitolo, l’invito a riflettere sull’intensa profondità delle leggerezza mi è sembrato perfetto per il momento che stiamo vivendo. E assolutamente in linea con i pensieri che hanno fatto nascere il viaggio di Dove di marzo.
Energia alternativa. Non sarà una passeggiata a nascondere il peso dei mesi passati in isolamento, privati della libertà, orfani di un sorriso di uno sconosciuto, della bellezza con la B maiuscola di un viaggio senza meta. No, dopo la resilienza, ora ci toccherà cercare un’energia alternativa, potente come la levitazione magnetica che farà volare tra qualche anno i treni a mille chilometri all’ora. Ecco, per uscire da questo inverno dell’anima serve un disgelo emotivo, serve ricominciare a progettare sotto “un cielo pieno di fiducia”. Camminare in avanti senza guardarsi i piedi o, peggio, fissare lo schermo di un cellulare, ma cercando un nuovo sogno da realizzare. È per questo che abbiamo scelto i colori e l’allegria di Procida per illuminare questo marzo, abbiamo voluto tra le pagine il vento delle Maldive e la neve dei boschi della Calabria.
Non dobbiamo aspettare un’altra genialata di Elon Musk per aprirci a una nuova primavera, ma solo sfruttare la forza dell’acqua viva, come raccontiamo nel dossier a pag. 128.
“Consapevoli, insieme”, come scrive Galantino, “che le cose importanti si possono vivere e raccontare con il sorriso, senza che perdano in intensità e in profondità. Le storie profonde vivono di leggerezza”.
Ora, vi basta voltare pagina per iniziare a volare con noi.