ROMA – «Italia, Italia». Le porte del terminal degli arrivi internazionali si spalancano alle 11.30 e parte il coro dei 20 bambini giunti con il secondo corridoio umanitario organizzato da Cei e governo italiano con la Comunità di Sant’Egidio. In tutto sono 113 i profughi che hanno beneficiato del ‘varco della speranza’. E sono in festa dopo un viaggio lunghissimo, partito mesi fa dai campi profughi ai confini con l’Eritrea e dalle periferie di Addis Abeba dove vivono i rifugiati urbani. Salutano con un lungo applauso di gratitudine le autorità venute ad accoglierli. Come il segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino, per il quale «l’esperienza dei corridoi umanitari conferma che solidarietà, sussidiarietà, cooperazione tra istituzioni governative, realtà umanitarie e realtà di Chiesa può fare miracoli. Stiamo infatti dicendo a tutta Italia che esistono percorsi legali per affrontare i drammi dell’umanità». Galantino è giunto allo scalo romano insieme al viceministro degli Esteri, Mario Giro, e al presidente della comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo. … (articolo completo)