Gli italiani leggono poco in genere.
Le cose vanno peggio quando si tratta di libri. E sì, perché vi sono libri che si leggono a fatica, libri che a metà chiudi per non riaprire più, libri che finiscono tra la polvere di uno scaffale.
Mentre ve ne sono altri che, aprendoli, ti prendono per mano e ti coinvolgono. È quello che ho provato attraversando le pagine di M. Latella, “Fatti privati e pubbliche tribù. Storie di vita e giornalismo dagli anni Sessanta a oggi” (San Paolo). Per questo ne scrivo.
L’autrice infatti ha avuto buon gioco, riproponendomi con queste pagine un filo che unisce diversi passaggi anche della mia vita, della memoria e dell’impegno con cui a mia volta ho dovuto misurarmi. È difficile, ad esempio, non soffermarsi sulle manifestazioni nelle strade, sulle rivolte studentesche, sulla lotta armata, sugli attentati e le stragi che hanno insanguinato gli anni Settanta. …. (testo completo)

Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 10 marzo 2018, pag. 6