Laicità

Rubrica de Il Sole 24ore “Abitare le parole”

Diventa sempre più faticoso riconoscere un significato condiviso alla parola laicità e ai suoi derivati. A cominciare da «laico», sostantivo o attributo.

Derivata dal greco laïkós (del popolo), la parola ha indicato da subito una persona appartenente a una categoria distinta dal klerikòs, al quale viene riconosciuta la condizione di separatezza rispetto ai semplici fedeli, e con mansioni di guida nei loro confronti. Una prima testimonianza di questa accezione di laico e di laicità, confermata nel Medioevo e oltre, si trova già nella lettera Ad Corinthios (40,5) di Clemente Romano, quarto Vescovo di Roma e Papa dall’88 al 97.
La distinzione tra clero e laici, tutta interna alla societas christiana, è divenuta, col tempo, vera e propria contrapposizione tra il civile e il religioso. Fino a considerare la laicità un contenitore di concetti che vanno dalla rivendicazione di assoluta autonomia della sfera civile da quella religiosa, fino all’agnosticismo, alla non credenza e all’ateismo.
È evidente lo slittamento semantico subìto dalla parola laicità, che passa da espressione di un’auspicabile autonomia dalle autorità confessionali a rifiuto di ogni istanza di fede. Laico è qui il non credente, l’agnostico o l’ateo. Con il conseguente accantonamento, se non ghettizzazione, dell’esperienza religiosa nella sfera privata.
Invocare oggi la laicità nei dibattiti politici, sociali ed etici vuol dire, ad esempio, rivendicare la sovranità dello Stato, libero da qualsiasi interferenza. Non solo di carattere religioso. I problemi sorgono quando l’auspicata autonomia tende a diventare, di fatto, vuota neutralità, e non più spazio di leale confronto. Vuota neutralità e asettica atmosfera che non sono riproducibili nella vita concreta e nelle relazioni. Salvaguardate, spesso, con piglio tanto radicale da tramutarsi in forme di nuovo e deleterio integralismo. E quindi di negazione, di fatto, della laicità.
Una corretta visione laicale è un progetto di vita, di relazioni e di gestione fondato sul rispetto della complessità della persona e sulla fiducia nella capacità della politica di trovare punti di mediazione che non prevedano la rinuncia a ciò in cui si crede. La politica ha il compito di garantire spazi di laicità, e quindi sedi idonee all’esercizio del dialogo per mettere da parte il pensiero unico, da qualsiasi parte esso venga esercitato. Di conseguenza, laicità è anche rispetto delle sensibilità altrui.
Di quale laicità sarebbero portatori, ad esempio, coloro che offendono qualsiasi forma di sensibilità, anche religiosa, attraverso manifestazioni di gratuita e ostentata volgarità?

Laicità

Book your tickets