Quanta nostalgia attraversa queste nostre giornate. Nostalgia di normalità da recuperare, di responsabilità da condividere, di parole sensate, di progetti realizzabili, di futuro credibile. Nostalgia anche di uomini e donne significativi per la serietà del loro impegno e per l’efficacia della loro presenza.
A volte può essere utile guardarsi un po’indietro.
Senza romanticismi a buon mercato e senza facili idealizzazioni. E, se appunto mi guardo indietro non posso dimenticare quel «sono un venditore di speranza», com’era solito dire di sé Giorgio La Pira (1904 – 1977). Mi piacerebbe che l’ex sindaco di Firenze continuasse a vendere questa merce sempre più rara, anzi a volte contrabbandata con i suoi sottoprodotti: l’illusione, parole sdolcinate, promesse chiaramente irrealizzabili. …
Testo completo – Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 12 maggio 2018, pag. 6