(Pitigliano – Convegno ecclesiale, 1 Ottobre 2016)
1. Gesù Cristo … ci sorprende con la sua costante creatività divina (Eg, 11)
Voglio prima di tutto ringraziare con voi il buon Dio che ci dà motivo, ritrovandoci insieme, di guardare con realismo alla nostra stria di uomini e donne battezzati, alla nostra storia di Chiesa inserita in un contesto particolare, il nostro. Sento di dover ringraziare con voi il buon Dio perché ci sta facendo vivere un momento intenso della storia. “Intenso” soprattutto per la nostra Chiesa che, guidata da Papa Francesco, avverte sempre più forte la chiamata a farsi strumento di salvezza in questo e per questo mondo.
Essere consapevoli della chiamata ad essere strumento di salvezza non vuol dire, in nessun modo, sentirsi migliori del mondo nel quale viviamo e al quale siamo mandati. Vuol dire piuttosto, come singoli e come comunità, sentirsi destinatari di un dono che non possiamo tenere per noi ma che va accolto e donato.
Questo siamo noi: una comunità chiamata, destinataria di un dono, mandata far fruttificare questo dono. Ma questa chiamata può percepirla in maniera corretta e senza presuntuosa arroganza solo la comunità che sa stare davanti al Signore, come Maria la sorella di Lazzaro; può percepirla solo una comunità che prega. È nella preghiera e nel discernimento che una comunità accoglie il dono e la missione. Ed è nella preghiera e nel discernimento che una comunità impara a far fruttificare i doni ricevuti. «Gesù Cristo può rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina. Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale. In realtà, ogni autentica azione evangelizzatrice è sempre “nuova”» (Evangelii gaudium, 11). …… (testo completo)
Rassegna Stampa:
Galantino: viviamo un tempo di sfide, di Paolo Mastracca – Avvenire – 2 ottobre 2016 – Catholica – pag. 17