La fisionomia della nostra epoca è segnata, tra l’altro, da una crescente difficoltà a riconoscerci in un comune sentire di fronte alla realtà.
Non si tratta di giungere a giudizi identici, ma di poter contare come condizione di partenza su una base di evidenze essenziali radicata nella coscienza collettiva. Se non ci unisce lo stesso alfabeto difficilmente riusciremo a intenderci su qualsiasi argomento. La nostra società presenta molteplici aree nelle quali si avverte in modo sempre più acuto l’esigenza di sentirsi dalla stessa parte, una fraternità sociale che va recuperata.
Testo completo – Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 19 maggio 2018, pag. 8