Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Incontro – «Gli incontri avvengono sempre nei momenti in cui la mente è molto libera o molto affollata: nel primo caso avvengono per donare alla nostra anima qualcosa di nuovo, nel secondo per liberare la nostra vita da qualcosa di sbagliato» (Osho).
Dal latino popolare incóntra, composto dal prefisso in (rafforzativo) e contra (dirimpetto, di fronte), l’incontro è letteralmente un «trovarsi di fronte a…». Ma la parola in-contro indica anche l’andare verso qualcuno o qualcosa o l’occasione di conoscenza che si crea tra due o più persone che si trovano in uno stesso luogo contemporaneamente. Si ricorre altresì alla parola “incontro” come sinonimo di confronto (agonistico, politico), luogo in cui convergono opinioni diversificate o in cui si ascoltano idee altrui. Sempre comunque l’incontro esprime dinamismo e presuppone un lasciare un posto o una atteggiamento interiore per “andare verso”. «Solo le montagne non si incontrano mai», recita un antico proverbio. Ciò che vive e si muove, si incontra. All’infinito anche le rette parallele si incontrano, trovano un punto comune di sintesi e di convergenza, e procedono insieme. È inevitabile. Come è impossibile, salvo patologie particolari, rimanere rinchiusi in noi stessi, nelle nostre vite, nelle nostre abitudini e nei nostri stili di vita. Proprio perché non siamo montagne, siamo “costretti” a incontrarci, ad “andare verso” qualcuno o qualcosa che può mettere in crisi o illuminare i nostri giorni.
L’incontro fra persone è incontro di mondi vitali. Può risultare, a volte, spiacevole perché legato a situazioni di insuccesso o luogo in cui si fa esperienza di strumentalizzazione o di maltrattamento. Quando invece si verifica uno scambio di aiuto o la condivisione di un progetto di vita, l’incontro risulta piacevole ed esaltante. In questo caso, l’incontro proietta in una dimensione che fa riconoscere l’altro come fonte di ispirazione, modello di crescita, specchio che ti costringe a dare sempre il meglio. A proposito, Confucio ammoniva: «Se incontri un uomo di valore, cerca di rassomigliargli. Se incontri un uomo mediocre, cerca i suoi difetti in te stesso».
Ci si può incontrare per curiosità, interesse lavorativo, interesse economico o passione. Sempre però l’incontro vero è portatore di mistero.
È difficile definirne in anticipo i contorni. Se ne riconosce il valore solo se ci si apre alla diversità dell’altro e ci si ricorda che «ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre» (Platone).