Troppi pregiudizi intorno all’ 8xmille. A sfatarli, in un’ intervista alla Radio Vaticana, è il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino. Il vescovo, alla vigilia della Giornata nazionale di sensibilizzazione che si celebra domani in tutta Italia, innanzitutto ricorda che «la Chiesa cattolica non si interessa agli ultimi perché ci sono i soldi dell’ 8xmille da spendere: lo ha sempre fatto. Oggi, grazie all’ 8xmille, può fare di più». E quindi passa a elencare i principali settori di intervento: poveri, immigrati, promozione umana e culturale, terzo mondo. A quest’ ultimo proposito sottolinea che «nel 2015 sono stati realizzati nel terzo mondo 748 progetti, per un importo totale di 94 milioni» e che «nel 2016 – fino ad oggi – sono stati già approvati 67 progetti, per un importo di 23 milioni e mezzo».
Quindi Galantino passa in rassegna, smontandoli, alcuni luoghi comuni spesso amplificati dai media. «Vi sono quelli che, per partito preso, sentono forte la missione di andare contro tutto ciò che fa o dice la Chiesa cattolica: e siamo di fronte ad atteggiamenti assolutamente e chiaramente ideologici. Questa prima categoria calunnia a prescindere. Io mi chiedo – afferma il segretario generale della Cei – come si faccia a chiudere gli occhi di fronte ai 25mila immigrati accolti oggi? Come si fa a chiudere gli occhi di fronte alle mense Caritas presenti nei piccoli e nei grandi centri? Come si fa a chiudere gli occhi di fronte ai progetti di promozione e di formazione che si realizzano nei Paesi in via di sviluppo?».
Anche sull’impiego di una parte dei fondi per il sostentamento clero circolano «cifre assolutamente lontane da quelle che, ancora qualche giorno fa, venivano rese pubbliche» da alcuni media. «Guardi, io sono vescovo da quattro anni e non ho mai percepito 3 mila euro mensili, come ho letto qualche giorno fa», ha detto Galantino. Invece «lo stipendio di un sacerdote è intorno ai mille euro» ed è fermo dal 2009. E «gran parte dei nostri parroci sta in paesini, sta in periferia». Anche sui fondi per il culto il vescovo ha precisato che oggi sono aperti 920 cantieri per le nuove chiese e per il restauro dei beni culturali. «Migliaia di persone mantengono la loro famiglia, lavorando in questi 920 cantieri». Infine il pregiudizio di chi sostiene che non si sa come venga impiegato e speso l’8xmille. I bilanci della Cei e delle diocesi riguardo a queste cifre «sono pubblici», ha concluso Galantino.
Fonte: Avvenire – Catholica – 30 aprile 2016 – Pagina 18