“Diamo futuro alla svolta di Francesco… nella Chiesa che è in Italia”

  1. Giacobbe: “mendicanza” e “fragilità”, vie di comunione

 

Introduco questo mio intervento lasciandomi guidare dall’intenso e, a tratti, drammatico racconto che occupa l’intero capitolo 32 del libro della Genesi. Parto precisamente dal resoconto che i messaggeri di Giacobbe gli fanno di ritorno dalla missione da questi voluta presso il fratello Esaù, in cerca di riconciliazione con lui. « … egli stesso – raccontano i messaggeri – sta venendo incontro e ha con sé quattrocento uomini». «Giacobbe – scrive l’autore biblico – si spaventò molto e si sentì angustiato» (Gn 32, 7-8a).

Sappiamo tutti come e dove finiranno lo spavento e l’angustia di Giacobbe: « … Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero» (Gn 33,4). Non solo. Più avanti si legge: «Esaù disse: “Partiamo e mettiamoci in viaggio: io camminerò davanti a te» (Gn 33,12).

Tra lo stato di paura e di angustia di Giacobbe e l’abbraccio tenero e intenso tra lui e suo fratello Esaù, sta tutto il dramma personale e familiare vissuto da Giacobbe. Ma vi è anche la descrizione della lotta drammatica ingaggiata da Giacobbe con Dio «fino allo spuntare dell’aurora» (Gn 32, 25).  ….

testo completo: ASSISI_CITTADELLA_27 Agosto 2017

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