Dedizione

Rubrica de Il Sole 24ore “Abitare le parole”

Solo apparentemente la derivazione etimologica della parola dedizione contraddice il significato attribuito normalmente a questo termine. Dedizione, infatti, è nel linguaggio comune, l’atteggiamento interiore di chi è animato da una mentalità di crescita. E si esprime come decisione di impegnarsi con perseveranza e continuità nel raggiungimento di un preciso obiettivo. Di qualsiasi natura esso sia.
Proprio perché tale, oltre a presentarsi come motivazione che tiene alto il livello dell’impegno, la dedizione permette di affrontare sfide e difficoltà. Insomma, nell’accezione comune, la dedizione è un insieme di passione e di costante tensione che crea e costruisce modi nuovi di esistere. Di essere protagonisti di belle storie.
Non è subito questo però il significato che ci consegna l’etimo della parola dedizione, derivata dal sostantivo latino deditio e, questo, dal verbo dédere, che significa, alla lettera, “darsi completamente/arrendersi”. La deditio è, di conseguenza, una resa o una capitolazione.
D’altra parte, i primi riscontri semantici relativi alla parola deditio, risalenti al Trecento, non lasciano dubbi. Essa è la resa totale e volontaria da parte di una città assediata, prima dello scontro.
È difficile, si capisce, cogliere la portata positiva della dedizione, se ci si ferma qui. È difficile cioè coglierla subito come una forza attiva e, nello stesso tempo, solida e delicata. Come quella che caratterizza un papà o di una mamma che si spendono per la crescita equilibrata dei propri figli. O come la dedizione di chi si spende per la salvaguardia del creato o per difendere la qualità della vita di chi ha poche risorse per farlo da solo. È dedizione, e non certo intesa come resa o capitolazione, quella di chi con passione si consacra alla ricerca o decide di spendere la propria vita per un ideale. Laico o religioso che sia.
Un aiuto per confermare il senso positivo della dedizione ci viene da uno sguardo più attento al prefisso de che precede il verbo o il sostantivo de-dere e de-ditio. Qui, il prefisso de- è un rafforzativo che fa assumere al verbo de-dere il significato di «darsi senza riserve». Quel de porta con sé tutta la forza positiva che fa della dedizione un consegnarsi totalmente e con responsabilità a un ideale o a un progetto.
È una resa ed è una capitolazione, sì, ma nel senso positivo, creativo della parola. Solo chi si dà (dedica) completamente, in questo senso, dà luogo a modi diversi e contagiosi di vivere e di entrare in relazione con gli altri. Proprio perché le relazioni prive di leale dedizione sono destinate a fallire.

Dedizione

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