«Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli: il Signore è attivo e all’opera nel mondo». (Papa Francesco, Discorso alla Chiesa italiana, Firenze 2015)
«Il cambiamento antropologico-culturale influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato… Gli individui sono meno sostenuti che in passato dalle strutture sociali nella loro vita affettiva e familiare». (Amoris Laetitia, 32)
- «Non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca»
Di fronte alla presa d’atto del cambiamento che sta caratterizzando, non da oggi, i vari ambiti della nostra vita, non vogliamo accodarci alle cassandre del nostro tempo che invocano la sciagura di vivere in un mondo che è cambiato. Il tempo è sempre occasione di grazia e non possiamo smettere di crederlo soltanto perché il mondo è diverso da ieri; la fede dei cristiani non può smettere di guardare con fiducia al futuro. Altrimenti come potremmo dare speranza ai nostri figli?
Partiamo da ciò che è accaduto in tempi recenti almeno nella nostra Europa. Un mondo che tranquillamente navigava in un contesto tenuto insieme da principi cristiani e da una gestione della vita sociale che ad essi si ispirava, entra in una situazione di rottura molto forte. Alla fine del settecento, una rivoluzione (seminata su un terreno cristiano e ispirata a tre principi fortemente evangelici) segna una svolta.
Dei tre principi, due sono diventati effettivi pilastri del nostro tempo; la libertà e l’uguaglianza: tutti parlano questa lingua. Ma il terzo, la fraternità, non solo è di là da venire, ma proprio non è accolto come criterio di convivenza sociale. …
Allegato: ROMA – MASCI, 12 Novembre 2017