Lasciatemelo dire: la solennità dell’Assunta quest’anno per me ha il volto delle decine di migliaia di giovani – oltre 70mila! – che lo scorso fine settimana ho visto illuminare Roma con la loro presenza.
Solo qualche giorno prima un’indagine sociologica, ripresa e approfondita da un quotidiano nazionale, commentava il calo di popolarità di papa Francesco: pur restando «il più amato dagli italiani», il sondaggio fotografava un consenso che sarebbe sceso in cinque anni dall’88 al 70%. Più che le analisi in chiave politica – che riconducono essenzialmente la spiegazione di questa tendenza alle posizioni del Santo Padre in tema di accoglienza dei migranti e dell’apertura verso i poveri – sono rimasto colpito da un altro tipo di considerazioni. Se ieri, con poche distinzioni di genere, età e titolo di studio, i sondaggi attestavano che il Papa piaceva a (quasi) tutti – perfino ai non credenti e ai non praticanti – oggi il minor grado di consenso risulta espresso anzitutto da coloro che mostrano una pratica religiosa più ridotta. E fra questi un posto in prima fila lo occupano proprio i giovani. In altre parole, il vero punto dolente è la percezione fra quanti si sentono lontani dalla Chiesa, fra quanti avvertono la Chiesa come un’istituzione vecchia, che poco o nulla ha a che fare con i problemi e le domande della vita quotidiana.
Assunta. Da che parte sta Dio. I giovani, i poveri, la Chiesa – www.avvenire.it – 14 agosto 2018