Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Volontà – Dal latino voluntāte(m) – derivato del verbo vĕlle (volere) – la volontà è la facoltà che permette a una persona di decidere consapevolmente di intraprendere una o più azioni volte al raggiungimento di uno scopo preciso. La volontà non è un talento; essa è piuttosto la facoltà che, identificato il talento o le inclinazioni in una persona, ne accompagna lo sviluppo. Ciò serve a leggere correttamente quel “Nihil difficile volenti” (Nulla è difficile a chi vuole); nel senso che la volontà, pur rimanendo un elemento di grande importanza nella dinamica e nello sviluppo della vita di una persona o di un gruppo, non ne è l’artefice assoluto. “La funzione della volontà è simile a quella del timoniere di una nave. Sa quale deve essere la rotta della nave, e la mantiene con fermezza, nonostante le sbandate causate dal vento e dalla corrente” (R. Assagioli). Per questo si può dire che la volontà autentica non assomiglia affatto a una forzatura.
Nella realizzazione di qualsiasi progetto, il realismo, la libertà e la volontà devono procedere insieme. È quello che ha fatto sostenere a Leibniz che «quando si discute intorno alla libertà del volere o del libero arbitrio, non si domanda se l’uomo possa far ciò che vuole, bensì se nella sua volontà vi sia sufficiente indipendenza» (Nuovi saggi, II, 21).
Elementi che contraddistinguono la volontà di una persona sono quindi lo scopo, la personale determinazione per raggiungerlo e l’attenzione al contesto nel quale è chiamata a decidere. Contesto fatto di relazioni, emozioni, condizioni psico-fisiche individuali che definiscono limiti e possibilità reali per l’esercizio della volontà, messa a dura prova soprattutto quando si è chiamati a tenere testa a qualcuno che ci vuole imporre la sua volontà e le sue decisioni, a nostro discapito. Soprattutto in questi casi la volontà ricopre un ruolo decisivo. “Si può sconfiggere il generale che comanda tre armate – affermava Confucio – ma non si può smuovere la ferma volontà di un uomo semplice”.
In Psicologia la volontà è considerata come energia del cambiamento. La si invoca infatti quando è richiesto un cambiamento in scelte o abitudini malsane. Nel Cristianesimo la volontà è declinata nella forma di “buona volontà”, o di “volontà divina”. Nel primo caso, la volontà è scelta consapevole di orientare le proprie azioni alla realizzazione del bene possibile e del bene comune; nel secondo, “fare la volontà di Dio” vuol dire scegliere di inserirsi in maniera decisa e consapevole nel progetto di Dio – rispettoso della volontà di ciascuno – da figlio che condivide e non da servo che esegue.