Introduzione
Innanzitutto, lasciatemi dire che sono contento di incontrarvi.
Vi porto la gratitudine mia personale, quindi della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale italiana e della Chiesa tutta – quella che ha la sua tenda fra le case della gente – per ciò che siete e rappresentate, per la vostra presenza sul territorio, per la capacità di mettere a tema la famiglia in un tempo che, quando lo fa, ne parla spesso a vanvera e, comunque, senza giungere ad assumere le misure conseguenti. Proprio questo tempo, a partire dalla cultura che respiriamo – lungi dal far sentire superata l’esperienza delle singole associazioni locali, dei Forum regionali e del Forum nazionale – interpella un vostro esserci in maniera organica e propositiva. È questo lo sfondo e l’orizzonte anche del nostro ritrovarci: siamo qui per aiutarci a riflettere sul progetto del Forum, alla luce di cambiamenti sociali ed ecclesiali che attraversano il Paese e di cui non vorremmo restare semplici spettatori: diversamente, significherebbe condannarsi all’irrilevanza. Nel contempo, vogliamo stare attenti anche a non schiacciarci – come pure a evitare di essere schiacciati… – su battaglie di retroguardia o esclusivamente difensive che, a torto o a ragione, finiscono per essere liquidate quali espressioni ideologiche.