Svolta

Rubrica de Il Sole 24ore “Abitare le parole”

L’uso gergale della parola «svolta» si pone tra il significato di cambiamento di direzione e il suo significato figurato, che considera una svolta qualsiasi cambiamento di rilievo riguardante le diverse dimensioni della vita personale o comunitaria. Chi dice o pensa di aver dato una svolta alla propria o altrui condizione di vita, intende in genere riferirsi a qualche successo riportato o a qualche iniziativa rilevante intrapresa per cambiare in meglio una situazione. In entrambi i casi c’è novità e sono rimesse in moto energie, per un motivo o per un altro, sopite.
Nella generale condizione di «liquidità» della società contemporanea e di conseguente diffuso smarrimento che può caratterizzare l’esistenza, diventa sempre meno agevole distinguere tra le svolte desiderate e quelle imposte. Mai comunque la svolta può essere identificata col semplice ripristino dell’equilibrio mentale né col semplice riavvolgersi del nastro della nostra vita, sorretto semmai da una sorta di illusione emotiva.
A livello personale, la svolta, per essere tale, deve porsi al culmine di un risveglio interiore che fa percepire come inevitabile un cambio di passo. E, proprio per questo, la svolta può essere percepita come elemento di disturbo e messa in crisi della quiete raggiunta oppure come positiva opportunità per riappropriarsi di se stessi, dei propri sogni, delle proprie emozioni e di una identità semmai smarrita.
L’immutabilità non esiste e la svolta rappresenta un passaggio obbligato per chiunque voglia andare oltre situazioni ritenute inaccettabili o bisognose di essere rivitalizzate. Tutto, all’interno di una storia che, a livello personale o comunitario procede, oscilla e si sviluppa sempre tra due poli: la paura dell’ignoto e la tensione verso la scoperta di ciò che sta oltre le colonne d’Ercole di esperienze o eventi che ci vedono protagonisti o che comunque ci interessano.
Solo una grande passione e un amore vero per la vita permettono di accogliere svolte generative di nuove possibilità. Quelle che spingono a reimpostare il navigatore della propria vita e delle proprie relazioni, alla ricerca di un senso sempre nuovo e compiuto da dare alla propria esistenza.
Il rischio che talvolta accompagna svolte accettate ma non necessariamente desiderate è quello di non mettere in conto che il fuoco nuovo acceso ha bisogno di essere alimentato perché continui ad ardere, a riscaldare e a bruciare, in una sorta di esistenziale rito purificatore, tutto ciò che tenta di riportare indietro l’orologio della vita, ritardando il raggiungimento di una piena consapevolezza di sé.

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