Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Umanità – Dal latino humanitatis, derivato da humanus (umano), la parola umanità non indica solo l’insieme di tutti gli esseri umani. Essa fa anche riferimento alle caratteristiche che permettono di riconoscere gli esseri viventi come un insieme bene identificato: l’umanità appunto. A renderci umani contribuiscono la natura, i doveri, i diritti, i progetti, le relazioni, i valori, i sogni e le emozioni. Insomma tutto ciò che fa dire, in maniera efficace, a H. de Balzac: «L’umanità è passione; senza passione, la religione, la storia, i romanzi, l’arte sarebbero inefficaci».
Ciò che è umano e rende umani appartiene a tutti, facendo dell’umanità un poderoso combinato di relazioni, solidarietà, partecipazione, produzione, comprensione, perdono, cura e rispetto. «Essere umani. Con la scusa di essere di Dio, di essere soprannaturali – avverte A. Casati – a volte si è così poco umani, così poco partecipi con il sentimento. Siamo di ghiaccio».
Tanto da trasformare ciò che è umano in merce di cui si cerca il dominio, finalizzato al potere. È quello che succede tutte le volte in cui ci si dimentica che «la coscienza dell’umanità è suprema su tutti i governi: essi devono esserne interpreti, o non sono legittimi».
Questa raccomandazione di Mazzini vale anche per le relazioni interpersonali: non invadere gli spazi altrui, soprattutto quelli della coscienza e dell’intimità, è segno di luminosa e vissuta umanità. Ed è il contrario di quanto siamo costretti a registrare nei confronti di una umanità – sempre la più indifesa – ridotta a scarto. Nei suoi confronti si sviluppano sempre di più atteggiamenti inumani., fatti di velata oppressione, di invadenza e di intromissione che ne violano l’umanità, fatta anche di intimità e di libertà di progettare la propria vita.
Il rispetto della parola umanità e di ciò è che essa significa ci costringe ad andare oltre i ristretti orizzonti culturali ed etnici che siamo abituati a frequentare. Si diventa così protagonisti di un’umanità nuova nella quale culture diverse e vite diverse si riconoscono tutte orientate al pieno compimento delle relazioni tra umani. E si scopre che la bellezza e la ricchezza dei nostri “umani” tesori si nutre di diversità. Certo, le differenza tra la persone creano un disagio che non si supera mortificandole, ignorandole o addirittura negando diritti. «Negare alle persone i loro diritti umani è sfidare la loro stessa umanità», soleva affermare Nelson Mandela. Abbatter muri e creare ponti, annullare le disuguaglianze (economiche, sociali, di capabilities) mantenendo le differenze, esaltandole e gratificandole. Tutto ciò è umano!
L’umanità infatti procede verso il Bene comune per mescolanza e per integrazione. Non per separazione e per rifiuto.