Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Prudenza – Parola derivata dal latino prudens – forma contratta di providens, participio presente di providere (prevedere) – è la capacità di operare un retto discernimento tra ciò che si deve e ciò che non si deve fare. Per San Tommaso la prudenza è la «retta norma dell’azione», sinonimo di accortezza e maturità. Da non confondere con la timidezza o la paura. La prudenza spesso è purtroppo intesa come freno alla felicità. Invece essa dispone a svolgere un compito e portare a compimento un’azione conoscendone bene e in maniera profonda le conseguenze, positive o negative.
Nonostante il comune apprezzamento riservato alle persone prudenti, queste non possono ritenersi al sicuro se non restando vigili ed esercitandosi continuamente in quella che è ritenuta una delle virtù cardinali e uno dei sette doni delle Spirito Santo. «Non c’è elogio che non si tributi alla prudenza – afferma François de La Rochefoucauld -. Eppure essa non è in grado di tutelarci dalla minima evenienza».
Nell’arte la Prudenza è rappresentata da una donna che si specchia. Non certo per vanità, ma per potersi guardare alle spalle e quindi per proteggersi da pericoli imprevisti. Esistono anche rappresentazioni artistiche della Prudenza nella versione maschile, nella figura di un uomo con tre volti: uno antico che volge il suo sguardo al passato, uno maturo attento al presente e uno giovane che proietta oltre il suo sguardo.
Ecco allora cos’è la prudenza: la disposizione mai pienamente compiuta ad essere fedeli al passato, attenti al presente e proiettati verso il futuro.
La prudenza è discernimento retto, sapiente e lento. Utilizzo equilibrato ed armonico di sentimento, pensiero e volontà. É la virtù che ci aiuta a fare bene il Bene; ben lontana da atteggiamenti egoistici. La cautela alla quale la prudenza rimanda non è chiusura verso l’altro. È piuttosto esserci in maniera consapevole nelle azioni che compiamo, è desiderio di vederci chiaro in tutto quello che pensiamo e che stiamo per fare, per non pentirci quando è troppo tardi. «Con la sapienza si costruisce la casa – si legge nel libro dei Proverbi – e con la prudenza la si rende salda».
La società attuale sembra procedere in direzione contraria alla prudenza: la fretta e l’efficientismo impediscono di prenderci il tempo necessario per riflettere e valutare rischi e prospettive delle nostre scelte; ci impediscono di scegliere le parole adatte per fare il proprio e l’altrui bene. La smania di arrivare ad ogni costo, di affermarsi in qualunque modo, ci costringono a dimenticarci della prudenza per apparire sempre pronti, lucidi, sicuri di noi, trascurando che «La prudenza è l’arte di sapere fino a che punto si può essere audaci» (Jean Cocteau).