Fa una strana impressione avvertire il sacrosanto bisogno di sicurezza e sentire però che questa sarebbe messa in pericolo soprattutto, se non in maniera esclusiva, dalla presenza di stranieri per le strade delle nostre città. A me pare davvero desolante vedere poco evocata, in questo periodo, e quindi non bisognosa di attenzione l’insicurezza (per usare un eufemismo) provocata da organizzazioni malavitose e da sistemi di malaffare organizzati.
Ci si rassegna facilmente al male provocato al Bene comune, alla convivenza civile, alla giustizia e al rispetto per ciò che è di tutti. La corruzione indigna poco. Viene denunziata per lo più per rivalsa o per delegittimare l’avversario o il concorrente. Mentre si riesce a trovare sempre una giustificazione quando il corruttore è l’amico o il sodale di partito. Sonno della ragione e scarso senso dell’etica pubblica.
Per fortuna, a differenza di chi ha scelto di fare sciacallaggio sul disagio e sulla giustificata paura provocata da situazioni oggettivamente insopportabili, vi sono persone e realtà associative che non si rassegnano. Non si rassegnano al silenzio che rischia di mettere in secondo piano il male assoluto della corruzione e della mafia. … (testo completo)
Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 24 febbraio 2018, pag. 8