“C’è bisogno di un reset del nostro cuore e della nostra testa rispetto alla povertà. Là dove c’è povertà ci dev’essere attenzione, ci dev’essere uno sguardo di com-passione”. Lo ha affermato questa mattina mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nel corso della presentazione a Roma del Rapporto 2017 “Futuro anteriore” realizzato da Caritas italiana su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia. Galantino ha iniziato il suo intervento rilevando che “tante volte i volti e le storie di povertà possono sfuggirci ed essere ideologicamente emarginate”. Per questo è utile il Rapporto, che dovrebbe essere letto anche da chi a volte fa letture semplicistiche e faziose. Per esempio, “a volte si parla di immigrati e profughi non come poveri che come altri chiedono la nostra attenzione”. “Anche noi come Chiesa – ha ammonito – dobbiamo allargare cuore e mentalità”, per far capire che interessarsi di povertà significa “andare oltre a coloro che mostrano esternamente la loro condizione di povertà”. “Il Rapporto ci ricorda oltre a quella di profughi e migranti anche la povertà dei nostri connazionali”. “La povertà dei primi – ha evidenziato – non può farci dimenticare la povertà degli autoctoni né creare o favorire situazioni di conflittualità”. “La crisi economica – ha osservato Galantino – ci lascia in eredità un esercito di poveri su cui non hanno avuto effetto le misure di contrasto dell’Unione europea, soprattutto in periferia”.
Fonte: www.agensir.it – 17 novembre 2017