Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Segno – «Non limitarti a segnare il tempo; usa il tempo per lasciare il tuo segno» (Harvey B. Mackay).
Dal greco semeion, «segno» è tutto ciò che rimanda ad altro. È il primo e necessario strumento usato sempre e quotidianamente da ciascuno di noi per comunicare. Esso è accompagnato sempre da una ricchezza che va donata, colta e accolta. La parola (insieme di segni alfabetici) diviene “segno” quando – piuttosto che mera emissione di suoni – viene pronunziata con verità e accolta con disponibilità; la musica (insieme armonioso di segni musicali, le note) è “segno” quando – ascoltata – evoca e produce emozioni e atmosfere; il calcolo (insieme di segni numerici e algebrici, i numeri) è “segno” quando, attraverso i numeri, rivela e rimanda a realtà che spingono alla decisione e all’ impegno. “Segno” è anche un evento, un gesto o uno sguardo, come “segno di intesa”. “Segno” è una testimonianza silenziosa che spesso, come ricorda Mackay, è molto più efficace delle parole. … (testo completo)