Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Inquietudine – «L’uomo è nato per vivere nelle convulsioni dell’inquietudine o nel letargo della noia», avverte Voltaire. Per sé, il “patriarca dell’illuminismo” scelse le convulsioni dell’inquietudine fino a percorre, nel suo Candido, la via di una visione disincantata del mondo. Visione che può rendere feconda la vita. L’inquieto (sine quiete) è chi non si sente mai completamente appagato, per questo vive in una tensione che lo spinge a una ricerca continua. Come stato interiore, l’inquietudine è sorgente di sempre nuovi desideri e sogni che in noi si agitano, prendono forma, vengono custoditi e poi, in uno slancio, ci fanno uscire dai soliti orizzonti noti per scommettere su nuovi progetti. L’inquietudine si manifesta come pensiero, che avverte un bisogno (Ortega y Gasset) e si traduce in una «ricerca persistente e inquieta della verità» (Karl Popper). …… (testo completo)