Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Radice – «Fate come gli alberi: cambiate le foglie, ma conservate le radici. Quindi, cambiate le vostre idee ma conservate i vostri princìpi» (V. Hugo). Un invito, questo, a passare dall’accezione botanica a quella antropologica della parola “radice”. Per cui, il fusto sono i pensieri, le opinioni, l’educazione; foglie e frutti sono i comportamenti, le decisioni e gli stili di vita. Fusto, foglie e frutti – anche nel significato simbolico evocato dall’autore de I Miserabili – esistono grazie alla radice. «Con i mattoni si costruisce, grazie alle radici si cresce», ha scritto S. Tamaro.
Per rimanere in ambito simbolico, si può dire che la radice è generosa e tenace: percorre lunghi tragitti sottoterra, scava con fatica per trovare acqua e nutrimento perché il fusto produca le foglie e i frutti. La radice è solida: difende l’organismo dalle intemperie e dalle distrazioni del vento donandogli sicurezza. La radice è umile: lavora in silenzio, si nasconde sotto terra per dare splendore alla pianta. La radice è femmina: nelle viscere cerca terreno fertile per trasformarlo in vita. (testo completo)