Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Freddo – «Senza amore la verità diventa fredda, impersonale, oppressiva per la vita concreta delle persone», ha scritto papa Francesco. Ma la verità che può diventare fredda, non è solo quella puramente concettuale. Il freddo può investire, e talvolta in maniera più deleteria, la verità della vita. Può investire e riguardare le relazioni. Può anche caratterizzare il modo di spendere i propri giorni e le proprie energie.
Sicché, il freddo dal quale è necessario ripararsi non è tanto o solo quello fisico dell’ambiente e delle realtà che l’abitano. Dal freddo registrato dalla colonna di mercurio ci si può difendere, almeno da parte di chi ne ha i mezzi. Diverso e meno facile da affrontare è il freddo che spinge sulla pericolosa china dell’indifferenza, figlia dell’individualismo. Diverso e meno facile da affrontare è il freddo del quale Alda Merini scriveva «Vorrei parlarti del freddo del cuore, del mio cuore di radice ferita»; come diverso e meno facile da affrontare è il freddo della ragione che finisce per negare la possibilità della fede, della gioia e quella di donare e di donarsi. «È nel momento più freddo dell’anno che il pino e il cipresso, ultimi a perdere le foglie, rivelano la loro tenacia», scriveva Confucio, invitando a prendere atto che il freddo – non certo quello metereologico – non può spogliarci di ciò che rende bella, per quanto faticosa, la nostra vita. Dal latino frigidus, è fisicamente freddo ciò che è «privo di calore». Però i tanti modi di dire di cui è ricco il nostro vocabolario permette di cogliere la ricchezza che la parola “freddo” ha in senso figurato. Freddo infatti è chi non sente passione, chi si relaziona in maniera rigida e distaccata; freddo è chi si rifiuta di incontrare l’altro per verificare possibili vie d’intesa. Vi sono modi sbagliati per superare il freddo di relazioni congelate da interessi più o meno legittimi. Uno è sempre in agguato, ed è quello che rischia continuamente di trasformare in “calda” la pur deprecabile “Guerra fredda” attraverso bagliori che non riscaldano ma seminano morte, rendendo freddi i corpi e invivibili gli spazi fatti per vivere. Contrario del freddo è il caldo, fatto di relazioni nelle quali non vengono annullate le differenze e nelle quali è possibile coltivare responsabilità vissute con grande passione. Non importa se «uno può avere un focolare ardente nell’anima e tuttavia nessuno viene mai a sedervisi accanto. I passanti vedono solo un filo di fumo che si alza dal camino e continuano per la loro strada» (V. van Gogh). Può capitare anche questo! (testo completo)