Vedere gli spazi della politica e quelli dell’amministrazione pubblica occupati da diatribe poco edificanti e per niente costruttive apre la strada a reazioni diversificate.
Amarezza e delusione prima di tutto, ma anche disaffezione e rifiuto dell’impegno politico uniti al proliferare del poco impegnativo ma tanto redditizio (in tutti i sensi) armamentario del populismo. Per fortuna, però, lo scenario descritto riesce a provocare anche la voglia di ribellarsi alle passioni interessate e alle indignazioni a comando che continuano a propinarci i cosiddetti talk show politici. I motivi per non morire di fatalismo credo ci siano ancora tutti. Basta, ad esempio, non dar retta o comunque relativizzare l’importanza dei titoli di alcuni media per rendersi conto che vi sono vecchi temi che, se ripresi in mano da persone serie e motivate, possono riaccendere la passione e la voglia di partecipare. … (leggi tutto)
Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 18 marzo 2017 – pag. 22