Nei due giorni di permanenza a Napoli per partecipare al convegno delle Chiese del Sud su “Quale futuro per i giovani nel Sud?”, non sono riuscito a liberarmi dal senso di responsabilità e di vergogna che mi ha preso leggendo la lettera del trentenne Michele. il giovane udinese che si è suicidato indirizzando una lucida e drammatica lettera ai genitori. È vero, il tragico episodio è stato evocato da più d’uno degli intervenuti al Convegno. Ma questo non mi è bastato per esorcizzare quelle parole pesanti come pietre di un giovane che si dice «stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di colloqui di lavoro inutili […]. …. (testo completo)
Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 18 febbraio 2017 – pag. 14