Il clima per niente idilliaco nel quale viviamo rende difficile, ma certamente utile, scrivere o parlare di impresa. Ed è più difficile farlo per chi, come me, non è dell’ambiente. Però, alcune letture e l’incontro con alcuni imprenditori coraggiosi ha stimolato in me una serie di considerazioni. E desidero condividere con voi alcune di queste riflessioni. Comincio a farlo partendo dall’affermazione di un altro “non addetto” ai lavori, Benedetto XVI. «L’economia ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento – ha scritto papa Ratzinger -; non di un’etica qualsiasi, bensì di un’etica amica della persona» (Caritas in veritate, n. 45). Viviamo in una comunità nella quale – ci dicono le statistiche – mentre non mancano i progressi, la piaga della diseguaglianza finisce per relegare masse ingentissime in una condizione di povertà estrema, a fronte di pochi fortunati che si sono accaparrati la maggior parte della ricchezza del mondo. Secondo Forbes oggi i 62 individui più ricchi al mondo posseggono la stessa ricchezza di 3 miliardi e mezzo di poveri; e la tendenza va verso l’accentuarsi di questa enorme disuguaglianza. … (testo completo)
Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 28 gennaio 2017 – pag. 22