La scia di sangue che dal 2016 si è drammaticamente affacciata anche sul nuovo anno ha contribuito a tenere alta l’attenzione nei confronti del fenomeno migratorio. E non è mancato chi ha colto l’occasione per ribadire nessi non sempre provati tra la violenza di questi ultimi tempi e l’immensa carovana di uomini, donne e bambini costretti a lasciare la loro terra. Gli attentati di Berlino e di Istanbul, ma anche quello di Gerusalemme, quasi campate di un unico ponte attraverso il quale è transitata la ferocia omicida, hanno prodotto però anche altro. Negli ultimi tempi, infatti, pur fra molte eccezioni, sembra positivamente raggiunto un buon risultato: come ha ricordato il recente rapporto dell’Associazione Carta di Roma, alcuni operatori della comunicazione bene informati stanno sensibilmente evitando di alimentare scorrettamente equazioni tra migrazioni e criminalità, tra migrazioni e terrorismo e tra terrorismo e islamismo. Si va facendo strada la consapevolezza del carattere complesso del fenomeno migratorio che domanda di essere guardato nei numeri reali e in tutto ciò che questi numeri trasmettono. … (Testo completo)
Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 14 gennaio 2017 – pag. 19