“Il compito della teologia per un nuovo umanesimo”

Prolusione accademica presso la  Basilica Pontificia “San Nicola” a Bari, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016 della Facoltà Teologica Pugliese (Bari, Basilica Pontificia “San Nicola”) – 20 ottobre 2015.


Premessa

«Se dici: Fammi vedere il tuo Dio, io ti dirò: Fammi vedere l’uomo che è in te, e io ti mostrerò il mio Dio. Fammi vedere quindi se gli occhi della tua anima vedono e le orecchie del tuo cuore ascoltano. […] Dio, infatti, viene visto da coloro che lo possono vedere, cioè da quelli che hanno gli occhi. Ma alcuni li hanno annebbiati e non vedono la luce del sole».
Con queste parole Teofilo d’Antiochia si rivolge al pagano Autolico, invitandolo a constatare che l’immagine dell’uomo, con le sue aperture, ma anche con i suoi condizionamenti e i suoi limiti, ci dice sempre qualcosa dell’immagine di Dio.
Quasi a dire che l’attenzione alle immagini dell’umano non è mai questione secondaria o, detto altrimenti, l’uomo è via a Dio.
In questo mio intervento vorrei evidenziare alcune criticità con le quali la teologia, in quanto pensiero critico sulla fede, è chiamata a confrontarsi nel delineare il proprio compito in vista di un nuovo umanesimo.

» BARI – Facoltà Teologica, 20 ottobre 2015

 

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