Contesto

Rubrica de Il Sole 24ore “Abitare le parole”

Ci stiamo gradualmente congedando da una deriva culturale abbastanza diffusa nei decenni passati. Per sottolineare l’importanza del contesto storico in cui sono nate alcune opere o si sono verificati alcuni eventi, ci si era allontanati con troppa fretta dalla lettura diretta dei documenti. È come conoscere tutte le caratteristiche e i dati riguardanti una persona senza essersi mai fermati a dialogare con essa.
Quanta centralità data a manuali e antologie, e quante poche risorse destinate all’accostamento diretto delle pagine dei classici!
La stessa deriva caratterizza buona parte della nostra quotidianità. «Dipende dal contesto!», ci si sente ripetere spesso. Finendo per investire la nozione di “contesto” di una eccessiva retorica. Demandando cioè al contesto il compito di assicurare l’autenticità e la validità assoluta di qualcosa o di un’affermazione.
Un po’ di responsabilità, per questo, va riconosciuta ad alcuni sviluppi – talvolta vere e proprie derive, come riconosceva Croce per quello di Spengler – dello storicismo filosofico.
In un percorso di formazione armonica, non può esserci spazio per una separazione tra testi e contesto di essi. Allo stesso modo, nessun contenuto di eventi storici può essere ridotto alla cornice all’interno della quale si sono svolti.
Il contesto di un’opera, di un evento o di segmenti di vita conserva la sua straordinaria importanza quando contribuisce a distribuire in maniera equilibrata la luce che illumina qualsiasi storia, personale e comunitaria. Penetrando negli angoli nascosti e contribuendo – in un mondo caratterizzato da una mole enorme di informazioni trasmesse – a distinguere le parole dalle dicerie dei rumours, le espressioni sensate dalle fastidiose emissioni di suoni; a scegliere una tra le possibili interpretazioni di formule ambigue, e a completare il significato di un enunciato.
Il cambiamento del contesto, si sa, può influenzare la percezione delle notizie. Anche perché quando si parla di contesto non ci si riferisce alle semplici condizioni spazio-temporali. Oltre infatti al contesto fisico, c’è anche il più complesso contesto sociale, fatto di persone coinvolte nell’interazione e di norme sociali che influenzano la comunicazione e le relazioni. Tutte contribuiscono a dare alla parola “contesto” carattere di complessità e dinamismo.
Per mettersi al riparo da un approccio scorretto e da un uso distorto, basterebbe rispettarne l’etimologia: deriva dal latino contexere, ossia connettere intrecci di vario genere, dai rametti in un nido ai fili in una ragnatela o ai fiori in una ghirlanda, nonché alle relazioni, con le loro emozioni e passioni.

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